martedì 27 aprile 2010

Saper scrivere ... il White Paper comparativo

Quando vogliamo migliorare la nostra conoscenza su un certo argomento o su un prodotto, la prima cosa che facciamo è collezionare una certa quantità di informazioni su di esso. Al termine di questa prima fase, quando pensiamo di aver almeno inquadrato la questione nelle sue linee
principali, ci viene voglia di confrontare i dati in possesso con altri dati, relativi allo stesso argomento o inerenti ad un prodotto simile (per tipologia, per fascia di prezzo o altro).

La "comparazione" è la fase in cui otteniamo informazioni più strutturate e di più elevata qualità sull'argomento che ci interessa.

Un White Paper "comparativo" è un tipo di WP estremamente utile quando si vogliano confrontare più soluzioni distinte appartenenti allo stesso segmento di mercato o della medesima tipologia.

In genere, un WP di questo tipo può essere anche visto come un documento di approfondimento che fa seguito al WP tecnico di cui abbiamo già parlato nel post precedente.

Un WP comparativo può essere uno strumento estremamente efficace, ma richiede una particolare attenzione nella sua costruzione.

Se il WP viene realizzato da un'analista indipendente, il fine della comparazione tende ad assumere il carattere di un "benchmark", cioè di un "misuratore" della bontà di due o più soluzioni distinte, espressa da una terza parte che, per la sua credibilità e indipendenza, è considerata attendibile nell'effettuare tale confronto. In questo caso, i dati che vegono presentati devono essere estremamente controllati e verificabili, deve essere chiaro entro quali limiti la comparazione può essere ritenuta valida, devono essere chiariti tutti gli aspetti funzionali che
vengono considerati nella comparazione, si devono specificare i modelli matematici e statistici a cui ci si riferisce nel costruire le diverse parti del WP.

In alcuni casi, tale WP può essere messo a punto da un'AZIENDA 1 che, attraverso la comparazione con la soluzione prodotta dall'AZIENDA 2 vuole, in ultima analisi, far emergere la superiorità della propria soluzione.

E' evidente che, in quet'accezione, ci troviamo davanti ad un'operazione di marketing molto aggressiva, assimilabile a quanto accade negli USA da molto tempo con la "pubblicità comparativa".

Se si citano dati relativi ad un competitor per poi metterli a confronto con quelli della nostra soluzione, è assolutamente fondamentale che tali dati siano verificabili. Ancor meglio se tali dati provengono da una qualche fonte indipendente, da una terza parte attendibile o da
un'analista di settore. In quest'ottica ci si avvicina ad un'impostazione simile a quella del WP prodtto DIRETTAMENTE da un'analista, di cui abbiamo parlato in precedenza.

In ogni caso e indipendentemente dall'impostazione, un WP comparativo perde qualsiasi credibilità se i dati utilizzati per la comparazione non risultano verificabili.

Ovviamente, in questo tipo di WP si farà largo uso di grafici e tabelle di ogni tipo, in grado di rendere più facilmente fruibili i dati coinvolti.

ESEMPI? Un WP che paragona:

  • le prestazioni di un software noto e diffusissimo, Adobe Photoshop, rispetto a due diverse piattaforme, Microsoft Windows Vista e Mac OSX;
  • il rendmento di un pannello solare basato sulla TECNOLOGIA A rispetto all'analogo che usa la TECNOLOGIA B;
  • l'affidabilità e l'efficenza di due diversi RDBMS (Relational Data Base Management System).

ALTRO?

Se volete approfondire l'argomento, potete scaricare liberamente i seguenti WP:

- WP che confronta le prestazioni di diversi olii lubrificanti per motociclette

- WP che confronta le caratteristiche di due Servlet container

... ma in rete ne potete trovare molti altri.

A presto.
Leggi questo articolo...

domenica 25 aprile 2010

Saper scrivere ... il White Paper tecnico

Un White Paper di tipo "tecnico" riveste un ruolo fondamentale nell'illustrare le caratteristiche salienti di una soluzione.

In questo tipo di WP bisogna avere la capacità di presentare tutti i dati tecnici necessari alla comprensione di un problema, senza però entrare troppo "in verticale" nei dettagli della soluzione medesima.

Questa necessità è principalmente legata al fatto di non fornire un gratuito vantaggio ai competitors, ma anche al fatto che è prioritario illustrare "il corpo armonico" della soluzione da ogni punto di vista, senza distogliere l'attenzione del lettore in inutili approfondimenti che possono esere chiariti in un secondo momento.

In altre parole, quando dal WP riesco a ricavare la ragionevole certezza che la soluzione proposta risolve il mio problema, posso contattare i referenti aziendali ed analizzare nei dettagli ogni altro aspetto.

Questo tipo di WP si rivolge quindi a dei decision maker di profilo prevalentemente tecnico, ai quali bisognerà presentare tutte le funzionalità e le caratteristiche della nostra soluzione.

Ci potremo avvalere dell'ausilio di grafici e tabelle, magari utilizzando una modalità espositiva "step by step", per condurre il lettore attravverso lo stretto sentiero che abbiamo disegnato.

Se ad esempio vogliamo far vedere l'efficenza di un software per la protezione di una rete informatica, potremmo elencare le tipologie di attacco che vengono fronteggiate.

Se invece vogliamo proporre una caldaia di nuova concezione, potremmo illustare una tabella che indica il rendimento della caldaia al variare della temperatura esterna in un certo range.

Nel prossimo post parleremo del WP di tipo "comparativo", che può essere visto come una naturale evoluzione del WP "tecnico".
A presto.
Leggi questo articolo...

martedì 20 aprile 2010

Quanti tipi di White Paper potremmo scrivere?

Quanti tipi di WPs è possibile realizzare? E' una domanda legittima ma non è possibile fornire una risposta esatta. Nel post del 6 Marzo 2010 ho appena accennato ad una possibile classificazione, imperniata sul tipo di messaggio che volevamo comunicare; ora proverò ad essere più preciso, senza alcuna pretesa di esaurire le possibili tassonomie.

Nella mia esperienza mi sono imbattuto in ALMENO 4 tipi di White Papers:
  • WP "sullo stato dell'arte"
  • WP "tecnico"
  • WP "comparativo"
  • WP "sullo scenario futuro"

In questo post iniziamo a parlare del White Paper "sullo stato dell'arte".

Una generica organizzazione/azienda dovrebbe sempre disporre di un WP che descrive, ad alto livello:
  • lo stato dell'arte di un determinato problema (o di una categoria di problemi);
  • la soluzione orientata a risolvere il problema stesso.

In tale ottica devono essere sottolineate tutte le questioni rilevanti, allo scopo di inquadrare chiaramente il problema. Dovendo mantenere una prospettiva generale e di alto livello, in questi WP non viene fornito alcun dettaglio tecnico della soluzione.

Questo dovrebbe essere il primo WP da consegnare ad un potenziale cliente per familiarizzarlo con la struttura di un problema e con tutte le linee guida che dovrebbero presiedere alla sua risoluzione.

Un esempio di questo approccio è quello in cui, individuato e presentato un problema, vengono riuniti intorno ad un tavolo virtuale un gruppo di esperti (ad esempio 4 solution makers e 2 analisti indipendenti) che espongono la loro opinione su 3 aspetti che loro ritengono ineludibili nella risoluzione del problema. In tal modo, si offre al potenziale cliente un panel di 6 x 3 = 18 opinioni specifiche (presumibilmente ma non necessariamente tutte distinte) che consente di iniziare ad inquadrare concretamente l'identikit della soluzione.

Un'altro approccio possibile è quello di presentare tutte le modalità attualmente adottate e validate dal mercato per porre rimedio al problema in esame; ad esempio, una panoramica sintetica ma completa delle tecniche utilizzate per cifrare un canale insicuro e renderlo quindi "impermeabile" agli attacchi informatici.

In entrambi gli esempi proposti, non emerge la necessità di produrre dati precisi o di circostanziare soluzioni tecniche dettagliate.

Questo sarà compito di altri tipi di WPs, che esamineremo prossimamente.
Leggi questo articolo...

venerdì 16 aprile 2010

Saper scrivere... la Lettera di Referenze

La Lettera di Referenze è una di quelle composizioni standard tipiche di ogni ambiente professionale.

Quando ci si candida ad una nuova posizione lavorativa, questo tipo di lettera spesso accompagna il CV e la Lettera di Presentazione.

Ma a differenza di questi ultimi due documenti, la Lettera di Referenze deve essere scritta dal vostro ex-datore di lavoro (o da un docente col quale avete collaborato o da un professionista riconosciuto di un certo settore) il quale, attraverso di essa, sarà in grado di testimoniare che avete lavorato per lui e nella quale potrà delineare le caratteristiche salienti della vostra personalità e del vostro skill professionale, allo scopo di valorizzare la qualità del lavoro svolto.

La lettera dovrà dare una impressione positiva di voi e delle vostre capacità.

Ma come deve essere strutturata una lettera di presentazione?

Alcuni elementi fondamentali sono elencati di seguito:

  • il nome della persona (del lavoratore)
  • la data di inizio e fine del rapporto di lavoro
  • la natura/tipo di mansione svolta
  • un apprezzamento sull'onestà e sull'impegno della persona
  • un breve elenco delle principali competenze acquisite e dimostrate in azienda
  • il motivo per cui il lavoratore ha deciso di lasciare la vecchia occupazione
  • il rammarico nell’aver perduto il lavoratore in oggetto
  • la disponibilità nel fornire eventuali ulteriori dettagli necessari in merito alla persona, specificando un recapito a tale scopo
  • firma dell'estensore della lettera, accompagnata dalla specifica del ruolo occupato

Di seguito vi propongo un esempio:


Come sottolineo sempre in questi casi, quello che vi ho proposto è solo un esempio che può essere opportunamente modificato ed arricchito.
Ad esempio, si potrebbe ampliare la sezione delle competenze, ma senza esagerare, non è un CV dove si fornisce un elenco dettagliato delle conoscenze professionali di una persona.

Una Lettera di Referenze non dovrebbe MAI superare le dimensioni di una cartella standard (1800 battute), cioè una facciata di un foglio A4; generalmente, 1000-1200 battute dovrebbero essere sufficenti.

La valenza di una Lettera di Refererenze non è nella lunghezza o nell'esposizione dettagliata del vostro skill, ma nel fatto di saper trasmettere un senso di apprezzamento, fiducia ed affidabilità nel vostro operato. Leggi questo articolo...

domenica 4 aprile 2010

Soluzioni: conoscere un tool non significa saper scrivere

Ultimamente mi è capitato di ricevere offerte di lavoro in cui veniva richiesta la conoscenza di un particolare ambiente di sviluppo o di un certo tool XML-based.

Ho l'impressione che si stia diffondendo la malsana idea che per scrivere un white paper, un scheda tecnica, un manuale d'installazione, una scheda di collaudo o una quick-start guide sia necessario e sufficente conoscere semplicemente un particolare strumento grafico o di editing.

Se volessimo fare un parallelo è come se, rivolgendovi ad un falegname per farvi fare una armadio su misura o ad un fabbro per realizzare i manufatti in ferro di un edificio, voleste preliminarmente verificare che tipo di martello utilizzano... come se il buon risultato che vi aspettate di ottenere debba dipendere dal martello e non da quello che alberga nella testa e nella cultura professionale del falegname o del fabbro.

Questa sensazione mi è stata confermata da un articolo scritto da Stephen Few, in cui il guru della Visual Business Intelligence illustra un caso di studio emblematico in tal senso.

In questo articolo, Stephen illustra alcuni dashboard non particolarmente efficaci e che vengono messi a disposizione da alcuni prodotti.
Il fatto di utilizzare abitualmente tali prodotti tende ad "anestetizzare" la sensibilità degli utenti che rischiano di abituarsi a soluzioni di scarsa efficacia.

Vi invito a leggerlo per rendervi conto che affidarsi ciecamente agli "strumenti" può non essere particolarmente saggio e anzi può "impoverire" i contenuti che state strutturando. Leggi questo articolo...