giovedì 19 gennaio 2012

Prospettive professionali per il 2012

Sono iscritto ad un sito italiano di job-seeking che mi invia quasi ogni giorno un report con offerte di lavoro inerenti alla mia professione.

Il sito seleziona le offerte in base ad alcune parole chiave: redattore tecnico, manualistica, technical writer, documentazione tecnica, ... e altre ancora.

Dall'inizio del mese di Gennaio 2012 ho ricevuto 244 proposte di lavoro.

Una buona parte di queste proposte si ripete nei diversi report (anche in base alla combinazione delle suddette parole chiave), una parte sono probabilmente solo degli "annunci civetta", altre contengono descrizioni del profilo desiderato abbastanza "fumose" e poco credibili... quindi diciamo che se oggi fossi interessato a cambiare lavoro, delle 244 indicazioni ricevute forse solo 30 potrebbero effettivamente risultare interessanti.

Ma supponiamo che fossero anche solo 10 le proposte veramente degne di attenzione.

Personalmente riterrei comunque lusinghiero ricevere 10 proposte di lavoro "vere" in meno di 20 giorni, perchè ciò vorrebbe dire che esiste una domanda del mercato assoluatamente non banale, specie se confrontata con altri settori.

Nel 2011, USNews aveva classificato quella del Technical Writer come una delle 50 professioni più appetibili sul mercato USA, con buone prospettive di crescita nei prossimi 10 anni.

Io vorrei focalizzarmi sulla figura del Comunicatore Tecnico, che concepisco come estensione ed evoluzione di quella del Technical Writer.

In generale, nell'ambito della comunicazione tecnica, gravitano delle competenze che non si possono circoscrivere alla sola costruzione di contenuti testuali (tech. writing) ma "sconfinano" in ambiti affini, quali l'illustrazione grafica o la definizione dei contenuti Web o la realizzazione di contenuti multimediali di vario tipo, dalla presentazione al video tutorial, fino alla definizione e conduzione di interi progetti di comunicazione tecnica di un'azienda.

Spesso le aziende vorrebbero tutte queste competenze riunite in una sola persona; per quanto sia desiderabile essere flessibili e capaci di coprire diversi fronti, non sempre si possono raggiungere livelli di eccellenza in ogni direzione.

Tuttavia ritengo che la carta vincente della professione di Comunicatore Tecnico risieda proprio nel fatto di essere uno specialista "verticale" ma tendenzialmente "cross-settoriale" e "cross-mediale", quindi in teoria adatto a coprire diverse esigenze di comunicazione, a diversi livelli, in diversi ambiti professionali.

Uso di proposito l'avverbio "tendenzialmente" perchè sono consapevole che esistono settori specifici, come ad esempio quello del Medical Writing, in cui per uno come me sarebbe difficile poter "sconfinare".

Ma sono confidente che la complessità sempre crescente della tecnologia che ci circonda, sempre più pervasiva di ogni aspetto della nostra esistenza, rafforzerà la domanda di "buona comunicazione", ad ogni livello.

E il problema di come "farsi vela" e intercettare "il vento" della domanda è un problema assolutamente aperto.

All'evento COM&TEC di Bologna del 24 Novenbre, forse il più importante o tra i principali del settore, ho contato, a spanne, circa un centinaio di operatori, con skill professionali estremamente articolati. Immaginiamo di moltiplicare per 50 tale numero e ragioniamo sulla base di circa 5.000 unità che, a vari livelli e con diverse specializzazioni, occupano l'area della Comunicazione Professionale/Tecnica.

Non dispongo di dati puntuali ed aggiornati (qualsiasi contributo in tal senso è ben accetto), ma "sento" che sarebbero "numeri piccoli", per un paese occidentale, anche se fossero moltiplicabili per 4 o 5.

Questo mi induce a pensare che ci sia spazio e modo per far crescere questa professione, anche se poi certi servizi professionali sono di fatto già globalizzabili e quindi tener d'occhio solo numeri circoscritti ai confini nazionali è utile solo per semplificare il ragionamento.

Di contro, la crisi economica che sta ridefinendo la misura di tutte le cose, non è certo facilitante per una professione che si basa sulla presenza di aziende in grado di progettare/produrre/vendere tecnologia ed innovazione.

Da questi elementi dissonanti emergerà una tendenza ed una prospettiva professionale che sarà tanto più interessante quanto più possibile riusciremo a condividere l'idea che la "buona comunicazione" non è solo un costo ma può essere uno dei motori del successo di un'azienda e dei suoi prodotti.

Condividi


Articoli correlati per categorie



4 commenti:

barbara ha detto...

Ciao Alessandro,
come sempre ottimo articolo! Posso postarlo sul gruppo linkedin Comunicazione e grafica tecnica?

Alèxandròs ha detto...

Assolutamente si... :-). Grazie!

rossella Ferrari ha detto...

Grazie Alessandro anche da parte mia per questo tuo importante contributo. Molte, se non tutte, le tue considerazioni valgono anche per la Medical Communication. Penso farò presto un post sul mio blog citando questo tuo articolo.
Ciao

Alèxandròs ha detto...

Ok Rossella. Lo sai che sono sempre aperto a contatti/contaminazioni/scambi a tutto tondo e il tuo punto di vista, nella sfera specifica della Medical Communication, mi interessa molto. Spero di leggerti presto. Ciao.

Posta un commento