martedì 27 dicembre 2011

Usiamo parole comprensibili e saremo tutti più felici

Non saprei dire da quanto tempo annoto in modo maniacale tutte le "brutte parole" che leggo nei documenti di ogni tipo, negli articoli dei giornali, nei foglietti illustrativi dei medicinali o negli avvisi esposti negli uffici pubblici.

Quest'ultimo è forse il caso più comune ed odioso.

In un ufficio pubblico, che sia la ASL piuttosto che una sede INPS o similari, troviamo persone non necessariamente bi-laureate, spesso anziane, che hanno bisogno di ricevere un servizio talvolta urgente ed è francamente intollerabile che venga proposto loro un linguaggio "iniziatico", che invece di faciltarli li ostacola.

Devo dire che negli ultimi tempi ho notato dei miglioramenti, segno che una certa sensibilità inizia a farsi strada.

Ma una "buona comunicazione" come si costruisce? 

E' difficile dire tutto quello che si deve fare, MA DI CERTO so che alcune cose NON SI DEVONO FARE e che ci sono molte parole che NON DOVREMMO PIU' USARE! Qualche esempio?

REDIGERE
Lasciate ai notai l'uso desueto di questo termine; SCRIVERE è molto più comprensibile, al limite COMPILARE se vi riferite ad un modulo pre-stampato.

EQUIPOLLENTE
Potete usare EQUIVALENTE o PARI e non sarete per questo meno intelligenti...

ALIQUOTA
E che sarà mai? Una semplice PERCENTUALE, cioè una certa quantità in rapporto ad una quantità intera che si può suddividere in 100 parti uguali.

CORRESPONSIONE
... ovvero un PAGAMENTO... di sicuro più comprensibile.

E tutto ciò è solo l'inizio. Proverò a raccontarvi le mie impressioni sull'argomento, aggiungendo di volta in volta nuovi elementi alla nostra Black List delle parole/espressioni inutilmente complicate, con la speranza che questo possa aiutarci a comunicare meglio.

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2 commenti:

caterina ha detto...

Anche se è passato un anno...(strano che nessuno ha aggiunto nulla!) mi piace l'idea di contribuire alla black list:
Abilitazione = avvio, autorizzazione
Aderenza alla norma = rispetto della norma
Alienazione = vendita
Differimento = rinvio
In ottemperanza a … = d’accordo con..
Istanza = richiesta
La scrivente = noi (!)
E poi qualche preposizione/avverbio/pronome:
Ancorchè = anche se
Codesto/a = questo/a
Ove = se
Ovvero = oppure, cioè.
..E così via sbirciando in Uffici pubblici di vario genere (a incominciare dalle segreterie scolastiche..aghhh! :-O).


Alèxandròs ha detto...

Grazie Caterina. A volte mi chiedo quanto siamo assuefatti ad un uso assurdo della lingua, impastata di "legalese", "medichese", "ingegnerese", ricca di termini fintamente colti ma autenticamente quanto inutilmente "oscuri". Anche io che uso le parole per mestiere, a volte mi sorprendo ad usare termini che potrei sostituire con altri più comprensibili... e quando succede mi insulto vigorosamente! :-)

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