Dopo 3 anni e 7 mesi ho deciso di dimettermi dal ruolo di VP della COM&TEC, con 13 mesi di anticipo sulla fine del mandato.
Volendo sintetizzare, la mia decisione si basa su tre motivazioni principali:
- Bilancio dei risultati
- Gli ultimi 12 mesi
- La nuova trasformazione
BILANCIO
Nel Gennaio del 2015 stavo per abbandonare l'associazione, perchè non rispondeva ai miei bisogni e non mi era utile, non mi aiutava nella crescita professionale.
Invece di lamentarmi e basta, inviai un breve doc con qualche idea anche molto semplice, per provare a dare un contributo "dal basso".
L'allora VP mi disse: "Perchè non entri nel Direttivo per aiutarci a realizzare queste idee?".
Così, qualche mese dopo, sono entrato nel Direttivo.
Avevo in mente delle idee per l'associazione, sull'evoluzione della sua governance, su un modello di partecipazione diversa dei soci nelle diverse attività, su un diverso coinvolgimento delle aziende.
Quando si fa un bilancio, bisogna pesare i risultati ottenuti rispetto alle aspettative e i progetti di partenza: il mio bilancio (sottolineo il MIO) è negativo.
Dovrei fare una distinzione tra due fasi: i primi 20 mesi, fino al Dicembre 2016 e i successivi 23.
Dovrei anche fare un lungo elenco di fatti OGGETTIVI e dimostrabili.
Ma ne risulterebbe uno scritto insopportabilmente pesante (chi mai ne volesse parlare, sa dove trovarmi).
Sta di fatto che poco è stato effettivamente realizzato, rispetto agli ambiziosi obiettivi di partenza.
3 anni e 7 mesi è un tempo sufficiente per decidere che il mio tempo libero, spesso dedicato alla COM&TEC, ora verrà destinato più proficuamente ad altro.
La mia sensazione è che la COM&TEC attuale non sia poi molto diversa da quella che criticavo nel 2015 e mi prendo ovviamente la mia parte di responsabiltà per questa situazione.
GLI ULTIMI 12 MESI
In questi ultimi 12 mesi mi sono trovato spesso in minoranza nel Direttivo.
Ho messo nero su bianco le mie perplessità su certi progetti, ho preso posizione spesso con energia su decisioni che potevano essere potenzialmente rischiose per la COM&TEC o che semplicemente non erano così utili agli associati.
Nulla di male, in una dialettica "democratica" anche la minoranza può svolgere un ruolo per mitigare certe valutazioni della maggioranza.
Ma quando il dissenso viene colpevolizzato fino ad arrivare ai grotteschi eventi di questi ultimi due mesi, ho capito che non era più il posto giusto per me.
Se si deve assumere un legale per difendere i propri diritti, allora è segno che possiamo chiudere qui.
Negli ultimi tempi, su 7 componenti del Direttivo, si sono dimessi un consigliere e due VP. E so per certo che altri sono a disagio.
Ognuno tragga le sue conclusioni.
LA TRASFORMAZIONE DELLA COM&TEC
La COM&TEC che abbiamo conosciuto probabilmente è alle nostre spalle.
Si annuncia una nuova COM&TEC, che avrete modo di verificare in prima persona.
Lascio il mio posto ad altri, più allineati di me, per questa nuova fase.
Ho le mie idee sul "a chi giova". Me le tengo per me e spero, come sempre, di avere torto.
Chi mi conosce, sa che ogni affermazione che sto facendo è supportata da riscontri scritti, nero su bianco... e non solo. So anche che alle mie spalle qualcuno proverà a dire qualsiasi cosa.
In epoca di "fake news", ognuno è fabbro del suo destino e voi siete liberi di credere quello che vorrete credere.
Io le mie idee le scrivo, tutti le possono leggere, tutti possono chiedermi conto di ciò che affermo.
Io da domani cancellerò dalla mia mente tutte le cose sgradevoli accadute negli ultimi tempi e mi rimarranno solo le cose positive, tra le quali:
- aver tentato di dare un impulso al riconoscimento della professione del Comunicatore Tecnico (poi rimasta lettera morta, aldilà dei proclami)
- aver realizzato per la prima volta la formazione online, con diversi docenti che hanno collaborato con ottimi risultati
- aver dato una mano a risollevare e realizzare il progetto ITS
- aver ideato e realizzato con la collaborazione di tutto il Direttivo nuovi format, come la CCMS MARATHON
- aver rappresentato la COM&TEC nel Board for Standard&Legislation della Tekom Europe, dando una mano a rinnovare e migliorare alcuni standard e in particolare lo standard ISO/IEC/IEEE 26515.
- aver dato un contributo per scrivere il nuovo Statuto, in cui si impedisce a chiunque di poter rimanere nel Direttivo "a vita".
- aver ascoltato, ogni volta che sono stato interpellato, le istanze avanzate dei soci e averle poi portate nel Direttivo, per provare a tradurle in azioni coerenti
- le tante cose che ho imparato dalle relazioni costruite con tanti colleghi, di grande qualità personale e professionale che ho incontrato in COM&TEC.
Per il resto... panta rei!
:-)
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