domenica 26 gennaio 2014

Dalla scrittura monolitica alla struttura modulare: sesta parte, ovvero MAI PIU' Word!

Riprendo il thread sulla documentazione modulare, sulla base di quanto già illustrato nei 5 articoli precedenti:

1^ parte
2^ parte
3^ parte
4^ parte
5^ parte

In particolare, nel 5° post di questa serie ho evidenziato un "modello" in cui si riconoscevano chiaramente
3 elementi:
  1. i contenuti "puri" (in un DB centralizzato)
  2. il modo in cui "li montiamo" insieme (i Template)
  3. "il formato/canale/target" di destinazione in cui li presentiamo
Ora iniziamo ad approfondire alcuni aspetti a partire da questa prima classificazione "a grana grossa".
Volendo visualizzare graficamente "i contenuti puri", possiamo rappresentarli come delle semplici sfere colorate:
 
Questi contenuti possono essere poi associati ad una "forma/rap-presentazione" configurabile (ricordatevi il paradigma della frittata).

In questo caso non mi sto riferendo al terzo punto della lista introduttiva, ma propriamente al livello/strato di formattazione dei contenuti "puri".

I CCMS (Component Content Management System) più diffusi sul mercato permettono di realizzare questo meccanismo attraverso i "fogli di stile" CSS (Cascading Syle Sheet).

I CSS sono uno strumento di formattazione che consente di personalizzare l'aspetto di una generica pagina di contenuti definita attraverso un linguaggio di marcatura (es. HTML/XHTML/XML) senza agire direttamente sui contenuti medesimi, cioè lasciando i contenuti invarianti.
Grazie ai CSS è possibile:
  • definire i margini del documento;
  • definire lo stile dell testo e il suo allineamento;
  • gestire lo sfondo della pagina o di singoli elementi;
  • gestire elementi testuali e d'immagine;
  • rendere dinamici i link testuali;
  • altro ancora...
Nel nostro modello grafico semplificato, tutto ciò questo può essere visto come "uno strato" aggiuntivo, che si sovrappone allo "strato base" dei contenuti:


Ovviamente possiamo immaginare N diversi strati, cioè N "stili di formattazione" diversi:


Come vedete, i contenuti non cambiano, ma due diversi CSS forniscono due modalità diverse di "rap-presentare" i contenuti. Un esempio più diretto? Ecco la stessa tabella associata a due fogli di stile diversi:


Ora qualcuno molto astuto potrebbe dire: "Per fare questo, non ho bisogno di un CCMS, lo posso fare anche con Word!". Certo, se devi cambiare lo stile di presentazione di UNA SOLA tabella, è vero.
Prendi la prima tabella e, visto che sei molto astuto, in 2 minuti di "smanettamento" ottieni la seconda tabella. Fatto!

Quanto ci avrei impiegato applicando un diverso CSS? Diciamo 2 secondi? Ok, vinco io con un margine di 1' e 58". Ma chi userebbe CCMS per risparmiare meno di 2 minuti?

Sfortunatamente, se dobbiamo manipolare 10 manuali con dentro 200 tabelle per manuale, ci troviamo a dover operare su ben 2000 tabelle; il tipo astuto impiegherà circa 4000 minuti, cioè circa 67 ore, cioè circa 3 giorni solari, cioè circa 8 giorni di lavoro uomo.

Io, che sono fesso e uso un CCMS, quanto impiegherò?

Se manteniamo la proporzione lineare, 4000 secondi, cioè poco più di un'ora... ma un'ora di tempo macchina, perchè sarà il motore del CCMS ad applicare la variazione e nel frattempo io faccio altro.
Nella realtà, siamo abbondantemente più "bassi" con i tempi, ma quello che conta qui è cogliere "il senso" del ragionamento.

Con questo esempio, chiudiamo il cerchio sull'idea del "tenere separati i contenuti dalla loro rap-presentazione" e diamo per assodato, da ora in poi, questo concetto.

E se abbiamo chiuso il cerchio, la prima conseguenza è: "MAI PIU' Word!".


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