Come vi avevo preannunciato alla fine di Novembre, è ora disponibile la nuova versione dello standard ISO/IEC/IEEE 26514:2022.
Tale standard è il principale standard di riferimento per la produzione delle informazioni per l'uso di un prodotto software.
Una prima osservazione: come nello standard ISO 82079, che è lo standard orizzontale di riferimento per qualsiasi tipo di prodotto (e quindi anche per i prodotti software), anche qui scompare il concetto di "documentazione/documento/manuale" ma si parla di "informazioni per l'uso/per gli utenti".
Può sembrare una banalità formale, in realtà è una conquista concettuale ottenuta dopo anni di dibattito: non esistono più i "documenti" o i "manuali", cioè i "contenitori" in cui vengono organizzate le informazioni, ma esistono fondamentalmente "le informazioni".
Il focus deve essere sulle "informazioni" ed eventualmente sui meta-dati che sono associati alle informazioni; le informazioni devono essere "modulari", di granularità abbastanza fine, devono essere i nostri "mattoncini Lego" che possiamo profilare e assemblare nei modi più opportuni in diversi contenitori, che sono ciò che chiamiamo "documenti".
Ma i documenti sono solo l'output di un processo.
Spesso tali contenitori non assumono più nemmeno una forma cartacea, ma rimangono prevalentemente in forma digitale.
Come sapete, anche il nuovo Regolamento Macchine (ancora in via di definizione) si sta orientando in tal senso, dando finalmente più spazio e libertà alla definizione delle informazioni in formato elettronico/digitale.
Ma ritorniamo allo standard 26514.
Il nuovo standard è organizzato in 64 pagine, meno della metà della versione precedente (2008, 143 pagine).
Sono state eliminate molte inutili sovrapposizioni con altri standard che nel frattempo si sono evoluti e consolidati, facendo esplicito riferimento a tali standard quando un argomento, presente nella vecchia versione 26514:2008, era meglio delineato nello standard specifico.
Molti i riferimenti allo standard 82079 ma anche agli altri standard del blocco 265xx; attraverso tali riferimenti è stato possibile "tagliare" le parti ridondanti e che potevano creare fraintendimenti.
Lo standard è sostanzialmente suddiviso in due parti.
PRIMA PARTE - Gestione del processo di sviluppo delle informazioni (Cap. 5 e 6)
Qui ci sono tutti gli aspetti di Project Management e Information Architecture applicate allo sviluppo delle informazioni. In particolare, il Cap. 6 può essere preso come punto di riferimento per la gestione del "processo redazionale" che può essere applicabile a TUTTI I TIPI DI PRODOTTO, quindi non solo ai prodotti software.
Nella precedente versione questi concetti erano diluiti in 5 capitoli (5,6,7,8,9), rendendo oggettivamente un poco troppo pesante lo sviluppo dell'argomento.
ATTENZIONE per tutti coloro che, specialmente negli ultimi due anni di pandemia, hanno scoperto la necessità di DIGITALIZZARE I PROCESSI AZIENDALI... perché non sarete mai in grado di digitalizzare nessun processo se prima non digitalizzate i vostri contenuti!
E per digitalizzare i contenuti avete bisogno di un'Architettura delle Informazioni.
Il Cap. 6 di questo standard vi fornisce le linee guida per indirizzare questo lavoro. I principi espressi si possono usare non solo per la gestione delle informazioni di uno specifico prodotto software ma, ad esempio, anche nel caso in cui vogliate strutturare una Knowledge Base aziendale.
SECONDA PARTE - Definizione delle informazioni (Cap. 7, 8, 9)
Qui trovate molte novità.
Il Cap 7. fornisce le linee guida per definire la Qualità delle informazioni; nel precedente standard questi concetti erano citati e spezzettati in diversi capitoli, ma qui è stato fatto uno sforzo di sintesi per fornire i riferimenti essenziali di base su un argomento rispetto al quale si dibatte da almeno 30 anni.
Nel Cap. 8 trovate le linee guida sulla strutturazione delle informazioni.
Inoltre trovate alcuni nuovi contenuti, completamente assenti nella versione precedente.
Ad esempio, come definire le informazioni relative alle API (vi ho già parlato dell'importanza delle API nelle moderne architetture software, presto ritorneremo a parlarne), o l'analogo per quanto riguarda i Chatbot.
Nel Cap. 9 un'estesa trattazione sui formati che potete definire per confezionare le informazioni.
Poi ci sono 2 appendici, relative agli aspetti generali più propriamente linguistici e di traduzione delle informazioni per l'uso. Ovviamente non si entra nel dettaglio perché ci sono altri standard su questi argomenti, ma si forniscono alcuni principi generali che non bisogna mai dimenticare.
A mio parere è stato fatto un gran lavoro, che si è sviluppato nell'arco di circa 30 mesi.
Sono contento di aver dato il mio contributo all'innovazione di questo standard, sia come rappresentate per l'Italia in seno alla JTC 1/SC 7/WG 2 Committee, sia come membro dell'ABLS della tekom EUROPE.
A presto!