venerdì 13 marzo 2009

CHI E' il Technical Writer ?

CHI E'... e COSA FA... il Technical Writer?

Sempifichiamo... iniziamo dal CHI E'. Per rispondere a questa domanda, ci si trova a dover superare ostacoli di non poco conto.

Il primo riguarda la “bassa densità” di questa figura nel panorama professionale italiano, dove spesso la figura del redattore tecnico è considerata erroneamente come una figura professionale di serie B.

Il nostro paese non riveste il ruolo di leader nella produzione di tecnologie innovative e di prodotti incentrati su di esse.

Il numero molto limitato, rispetto al mondo anglosassone o asiatico, di aziende che realizzano “prodotti”, influenza negativamente la promozione di figure specializzate nella redazione di documentazione tecnica.

Il secondo è relativo al problema della “formazione” del TW, che non è banalmente schematizzabile. Nei paesi anglosassoni ci sono scuole e corsi universitari per insegnare a scrivere documentazione tecnica; in Italia da alcuni anni, se pur lentamente, si stanno diffondendo alcuni corsi, di solito incastonati nel piano di studi delle facoltà di Lettere, Ingegneria o Scienze della Comunicazione.

Tuttavia siamo ancora lontani da un percorso formativo completo, in grado di nutrire un profilo versatile come quello che deve caratterizzare un TW.

Nella maggiorparte dei casi, il TW si forma "sul campo", all'interno della realtà aziendale in cui ha origine l'esigenza di produrre documentazione tecnica.

Generalmente, si parte da una buona base tecnica, legata all’ambito specifico in cui ci si trova ad operare; scrivere un manuale che descrive un'architetture hardware/software è un compito che può, in teoria, essere affidato anche ad un profano, ma è abbastanza probabile che un ingegnere informatico possa operare in tal senso con maggior cognizione di causa.

Tuttavia, molti TW "guru" italiani denotano una formazione di tipo letterario-umanistica.
Da questi elementi, concludiamo che la tipologia di formazione non è vincolante.

La formazione è solo uno scheletro, che poi deve essere rivestito attraverso la “pratica” che deve rivestire di senso la necessaria “grammatica”.

Quindi quali altri elementi entrano in gioco ? Se si ha la ventura di lavorare in un'azienda che realizza prodotti, allora ci si trova in una posizione di vantaggio rispetto alla possibilità di accedere a questa professione; Darwin direbbe che "l'ambiente favorisce l'evoluzione della specie".

Ma poi è necessaria una "predisposizione" soggettiva.

Passione per la letteratura e per la scrittura, curiosità, interesse per la comunicazione e per gli aspetti psicologici ad essa associati, capacità di interagire con tutti coloro che possono fornirci le informazioni necessarie, fantasia, elasticità mentale, creatività e precisione, capacità di visione, conoscenze tecniche e redazionali, velocità di apprendimento... e forse altro che ora non mi sovviene. E tutti questi elementi miscelati in percentuale ignota.

E poi ci vuole "l'occasione"... perchè finchè non si viene messi alla prova, tutte le qualità sopracitate, quandanche presenti, non avranno modo di manifestarsi.

A me è capitato tutto questo: la formazione tecnica, l'ambiente, la predisposizione, l'occasione. Direi che per ora possiamo fermarci qui, ma nei prossimi post mi riprometto di approfondire diversi altri temi inerenti alla professione del TW.

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