BLOT, BLIM, BLOB...
...sono dei suoni misteriosi?
Magari immersi tra le pagine di un fumetto Disney, insieme ai GLOMP, i GULP e gli SQUARAQUACK di Paperino?
O magari sono le tre parole di una formula magica ?
Nulla di tutto ciò: sono semplicemente degli acronimi che indicano tre paradigmi per l’organizzazione di un testo.
In base a quello che dobbiamo comunicare, può essere utile valutare l’efficacia della struttura da conferire al testo. Allora esaminiamo queste tre possibilità.
BLOT: Bottom Line On the Top
...ovvero l’argomento principale all’inizio.
In questo schema l’argomento principale viene collocato nella prima parte del testo, mentre i dettagli e le analisi trovano posto poi.
L'obiettivo è quello di catturare subito l'attenzione del lettore ed è uno schema tipicamente usato in un comunicato stampa o nell'aggregato sintetico di un post di un blog.
Ecco un esempio:
"E' stato emanato ufficialmente il regolamento attuativo che permette di accedere ai fondi statali per l'installazione di impianti fotovoltaici. E' previsto un contibuto strutturato in 2 tranches fino ad un ammontare del 70% dei costi d'installazione. I passaggi necessari all'ottenimento del contributo prevedono..."
BLIM: Bottom Line In the Middle
...ovvero l’argomento principale nel mezzo.
E’ conosciuta anche come Kiss – Kick – Kiss, cioè "un calcio tra due baci".
Questa tecnica consiste nell’impacchetare un’informazione negativa in mezzo a due buone notizie.
Ecco un esempio:
"...Il guasto della sua automobile è molto meno grave del previsto; purtroppo i termini di garanzia sono scaduti e la riparazione deve avvenire a pagamento ma riusciremo comunque a risolvere il problema efficacemente ed in poco tempo..."
Un'altro esempio classico di questa struttura è quello di una lettera di licenziamento, cui segue un esempio:
"... Ringraziandola per la preziosa collaborazione che ci ha fornito per molti anni, le comunichiamo che a partire dal giorno 15 c.m. lei può ritenersi licenziato e pertanto libero da qualsiasi obbligo professionale nei confronti di questa azienda. La solleviamo peraltro dagli obblighi contrattuali inerenti al periodo di preavviso e le riconosceremo, a titolo di parziale compensazione, un bonus di 10000 euro che le verrà liquidato nel giro di due settimane lavorative, unitamente al TFR che le è dovuto...".
BLOB: Bottom Line On the Bottom
… ovvero l’argomento principale alla fine.
E’ uno schema generalmente utilizzato per un testo ad uso commerciale.
Nel BLOB, il lettore viene preso per mano ed accompagnato verso il "messaggio forte" che vogliamo comunicare; in altre parole, bisogna seguire un percorso logico che fa emergere un bisogno e, al termine, propone la soluzione.
Ecco un esempio:
"...Nell’ambito di organizzazioni complesse che utilizzano sempre più diffusamente i sistemi e le reti informatiche, l’attività di gestione delle informazioni ha assunto un ruolo assolutamente decisivo.
La protezione delle informazioni critiche è il primo passo di questo processo di gestione e non può prescindere da una disciplina dell’accesso alle medesime, che si basa sulla fase di “autenticazione” di un utente che accede al sistema informativo.
In questa fase l’utente presenta delle credenziali che lo identificano univocamente (identità digitale); l’attività di autenticazione consiste nella verifica di correttezza dell’asserzione di tale identità.
L’Identity Check Portal è il modulo dedicato alla gestione della fase di autenticazione degli utenti..."
...sono dei suoni misteriosi?
Magari immersi tra le pagine di un fumetto Disney, insieme ai GLOMP, i GULP e gli SQUARAQUACK di Paperino?
O magari sono le tre parole di una formula magica ?
Nulla di tutto ciò: sono semplicemente degli acronimi che indicano tre paradigmi per l’organizzazione di un testo.
In base a quello che dobbiamo comunicare, può essere utile valutare l’efficacia della struttura da conferire al testo. Allora esaminiamo queste tre possibilità.
BLOT: Bottom Line On the Top
...ovvero l’argomento principale all’inizio.
In questo schema l’argomento principale viene collocato nella prima parte del testo, mentre i dettagli e le analisi trovano posto poi.
L'obiettivo è quello di catturare subito l'attenzione del lettore ed è uno schema tipicamente usato in un comunicato stampa o nell'aggregato sintetico di un post di un blog.
Ecco un esempio:
"E' stato emanato ufficialmente il regolamento attuativo che permette di accedere ai fondi statali per l'installazione di impianti fotovoltaici. E' previsto un contibuto strutturato in 2 tranches fino ad un ammontare del 70% dei costi d'installazione. I passaggi necessari all'ottenimento del contributo prevedono..."
BLIM: Bottom Line In the Middle
...ovvero l’argomento principale nel mezzo.
E’ conosciuta anche come Kiss – Kick – Kiss, cioè "un calcio tra due baci".
Questa tecnica consiste nell’impacchetare un’informazione negativa in mezzo a due buone notizie.
Ecco un esempio:
"...Il guasto della sua automobile è molto meno grave del previsto; purtroppo i termini di garanzia sono scaduti e la riparazione deve avvenire a pagamento ma riusciremo comunque a risolvere il problema efficacemente ed in poco tempo..."
Un'altro esempio classico di questa struttura è quello di una lettera di licenziamento, cui segue un esempio:
"... Ringraziandola per la preziosa collaborazione che ci ha fornito per molti anni, le comunichiamo che a partire dal giorno 15 c.m. lei può ritenersi licenziato e pertanto libero da qualsiasi obbligo professionale nei confronti di questa azienda. La solleviamo peraltro dagli obblighi contrattuali inerenti al periodo di preavviso e le riconosceremo, a titolo di parziale compensazione, un bonus di 10000 euro che le verrà liquidato nel giro di due settimane lavorative, unitamente al TFR che le è dovuto...".
BLOB: Bottom Line On the Bottom
… ovvero l’argomento principale alla fine.
E’ uno schema generalmente utilizzato per un testo ad uso commerciale.
Nel BLOB, il lettore viene preso per mano ed accompagnato verso il "messaggio forte" che vogliamo comunicare; in altre parole, bisogna seguire un percorso logico che fa emergere un bisogno e, al termine, propone la soluzione.
Ecco un esempio:
"...Nell’ambito di organizzazioni complesse che utilizzano sempre più diffusamente i sistemi e le reti informatiche, l’attività di gestione delle informazioni ha assunto un ruolo assolutamente decisivo.
La protezione delle informazioni critiche è il primo passo di questo processo di gestione e non può prescindere da una disciplina dell’accesso alle medesime, che si basa sulla fase di “autenticazione” di un utente che accede al sistema informativo.
In questa fase l’utente presenta delle credenziali che lo identificano univocamente (identità digitale); l’attività di autenticazione consiste nella verifica di correttezza dell’asserzione di tale identità.
L’Identity Check Portal è il modulo dedicato alla gestione della fase di autenticazione degli utenti..."
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