E' passato un anno.
Ero lì quella notte, con mia moglie e mio padre. Siamo stati fortunati, protetti dalla struttura antisismica dell'albergo che ci ospitava.
Amatrice è ancora ferita, ma resiste.
Sono arrivate le casette di legno, alcuni esercizi commerciali hanno riaperto.
Qualcuno potrebbe dire che è ancora poco, qualcuno con poco va avanti e rimane.
Io oggi ho trascorso una giornata particolare, anche mentre stavo lavorando le 1000 immagini di quella notte riaffioravano prepotenti. E quel rumore, quella vibrazione che solo chi ha provato può capire.
Tornerò ad Amatrice e torneremo tutti, perchè il tempo scorre sempre e ci obbliga a costruire e re-inventare sempre qualcosa di nuovo. Un abbraccio.
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