Nel post del 27 Marzo 2010 vi ho indicato una sintetica check-list di 15 regole per evitare gli errori più comuni che si possono commettere nella scrittura di una email.
Ma oggi mi sono imbattuto in un autentico capolavoro sull'argomento,
una presentazione di Giacomo Mason che vi invito a visionare. Se mai mi venisse chiesto di realizzare una lezione sull'argomento, difficilmente potrei fare di meglio.
Ovviamente anche tutto il resto del blog di Mason è molto interessante, l'ho navigato per tutto il pomeriggio e vi ho scoperto altre perle, di cui magari vi farò cenno in futuro. Vi esorto a saccheggiarlo... intellettualmente parlando, come farò ancora io nei prossimi giorni.
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lunedì 24 maggio 2010
giovedì 20 maggio 2010
White Paper: risorse in rete
A partire dal 18 Febbrio 2010 vi ho presentato diversi post finalizzati ad illustrare l'importanza e la valenza del White Paper, come documento fondamentale nell'attività di Marketing e per il supporto alla prevendita delle soluzioni e dei prodotti di un'azienda.
Prossimamente vi proporrò altri spunti sul tema.
In rete potete trovare numerose risorse sull'argomento, che vi permetteranno di effettuare ulteriori approfondimenti e in questo post ve ne segnalo alcune.
La prima è il blog di Michael Stelzner, uno dei "guru" riconosciuti sull'argomento.
Ho imparato molte cose da lui, il suo sito è tra i più ricchi di informazioni di qualità e può essere il punto di partenza per esplorare una miniera d'oro di spunti e risorse incentrate sull'argomento "White Paper"... ma non solo. Ultimamente Stelzner ha iniziato ad occuparsi del ruolo dei social network nella promozione del business. Vi consiglio di visitarlo... ovviamente se non avete problemi con la lingua inglese.
Potete anche visitare il suo sito ufficiale www.stelzner.com.
La seconda è Bitpipe, un sito in cui potete trovare migliaia di free White Paper. Dovete solo registrarvi e poi potrete esaminare WPs sugli argomenti più diversi.
Non ricordo di essermi mai imbattuto in un White Paper di questo sito che non fosse in inglese, MA OVVIAMENTE NON LI HO LETTI TUTTI!
La terza risorsa è www.whitepapersource.com.
Se visitate il forum di questo sito, potrete imbattervi nei più importanti esperti del settore, tra cui lo stesso Stelzner e partecipare ad interessanti discussioni sul tema.
Ora qualcuno si chiederà PERCHE' NON SEGNALO RISORSE IN LINGUA ITALIANA...
ma perchè la migliore risorsa possibile in italiano SONO IO, CHE DIAMINE! :-)
A parte gli scherzi, non c'è molto in lingua italiana... a parte la meravigliosa Luisa Carrada ed il suo Scrivere un white paper.
Io sono partito dal suo articolo, poi l'appetito vien mangiando e ... la frutta è ancora lontanissima!
Leggi questo articolo...
Prossimamente vi proporrò altri spunti sul tema.
In rete potete trovare numerose risorse sull'argomento, che vi permetteranno di effettuare ulteriori approfondimenti e in questo post ve ne segnalo alcune.
La prima è il blog di Michael Stelzner, uno dei "guru" riconosciuti sull'argomento.
Ho imparato molte cose da lui, il suo sito è tra i più ricchi di informazioni di qualità e può essere il punto di partenza per esplorare una miniera d'oro di spunti e risorse incentrate sull'argomento "White Paper"... ma non solo. Ultimamente Stelzner ha iniziato ad occuparsi del ruolo dei social network nella promozione del business. Vi consiglio di visitarlo... ovviamente se non avete problemi con la lingua inglese.
Potete anche visitare il suo sito ufficiale www.stelzner.com.
La seconda è Bitpipe, un sito in cui potete trovare migliaia di free White Paper. Dovete solo registrarvi e poi potrete esaminare WPs sugli argomenti più diversi.
Non ricordo di essermi mai imbattuto in un White Paper di questo sito che non fosse in inglese, MA OVVIAMENTE NON LI HO LETTI TUTTI!
La terza risorsa è www.whitepapersource.com.
Se visitate il forum di questo sito, potrete imbattervi nei più importanti esperti del settore, tra cui lo stesso Stelzner e partecipare ad interessanti discussioni sul tema.
Ora qualcuno si chiederà PERCHE' NON SEGNALO RISORSE IN LINGUA ITALIANA...
ma perchè la migliore risorsa possibile in italiano SONO IO, CHE DIAMINE! :-)
A parte gli scherzi, non c'è molto in lingua italiana... a parte la meravigliosa Luisa Carrada ed il suo Scrivere un white paper.
Io sono partito dal suo articolo, poi l'appetito vien mangiando e ... la frutta è ancora lontanissima!
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Saper scrivere
mercoledì 12 maggio 2010
Le Tabelle per confrontare e per capire
Oggi sul Corriere della Sera ho letto la notizia della prossima uscita della beta-release di Office 2010, che promette innovazioni "web&cloud based" in grado di competere con la piattaforma di Google Doc. Come spesso mi accade di rilevare, gli articolisti nostrani, non sempre molto esperti delle nuove piattaforme tecnologiche, tendono, forse per un eccesso di fretta, ad omettere informazioni interessanti o a non riportare con esattezza il senso di una novità tecnologica.
L'articolo si conclude con una breve nota vagamente imprecisa: "... proprio la casa di Mountain View, alla vigilia del lancio di Office 2010, ha pubblicato sul suo blog aziendale una tabella che confronta il suo Google Docs con le (ormai vecchie) versione (...refuso!...versioni!) di Office 2003/2007. E invece di investire risorse nell'upgrade al 2010 invita gli utenti a passare Google Docs."
L'imprecisione risiede nel fatto che la tabella in questione NON CONFRONTA Google Docs "con le (ormai vecchie) versioni di Office 2003/2007" MA CERCA DI DIMOSTRARE che gli utenti che hanno ancora Office 2003/2007, utilizzando in aggiunta le features di Google Doc, possono evitare la migrazione ad Office 2010.
Del resto, la tabella in questione è chiarissima, come potete osservare di seguito:
Vi ho già parlato nel Marzo del 2009 dell'importanza dell'uso delle tabelle in un documento tecnico. Di recente, vi ho illustrato il White Paper "comparativo" come essenziale strumento di marketing e a supporto dell'attività di prevendita.
Questa tabella sintetizza lo spirito di entrambi i post sopracitati e dimostra come una tabella comparativa ben fatta sia più incisiva di 1000 parole ed aggettivi iperbolici.
Ovviamente la tabella è stata realizzata da Google a supporto della propria soluzione, ma i dati in essa indicati sono tutti verificabili da qualsiasi lettore, quindi la tabella è credibile e raggiunge lo scopo che si era prefissato Matthew Glotzbach (Product Management Director di Google Enterprise).
E' un ottimo esempio di comunicazione efficace ed il fatto che non sia stata messa a punto da una terza parte "neutrale" tra Google e Microsoft (ad esempio, da un'analista di settore) non toglie valore alla comparazione, proprio perchè le informazioni riportate sono verificabili.
Concludo segnalando che di recente mi è capitato di proporre ad un cliente un'impostazione di questo genere, finalizzata a far emergere le caratteristiche positive della propria soluzione rispetto all'analoga proposta dai suoi competitors.
Ma la reazione del cliente è stata di rifiuto, in base ad alcune motivazioni tra cui la difficoltà di reperire dati sufficenti ed omogenei per il confronto. Ho fatto finta di crederci.
Tuttavia ho la sensazione che il mondo anglosassone sia più "aperto" del nostro al confronto e all'inevitabile conflitto che ne deriva, tipico di una dinamica di mercato "sana", in cui ognuno mostra il suo valore e cerca di convincere il cliente ad acquistarlo.
Evidentemente dobbiamo ancora lavorare su questo concetto.
Cominciamo ad usare tabelle chiare ed essenziali per fare confronti.
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L'articolo si conclude con una breve nota vagamente imprecisa: "... proprio la casa di Mountain View, alla vigilia del lancio di Office 2010, ha pubblicato sul suo blog aziendale una tabella che confronta il suo Google Docs con le (ormai vecchie) versione (...refuso!...versioni!) di Office 2003/2007. E invece di investire risorse nell'upgrade al 2010 invita gli utenti a passare Google Docs."
L'imprecisione risiede nel fatto che la tabella in questione NON CONFRONTA Google Docs "con le (ormai vecchie) versioni di Office 2003/2007" MA CERCA DI DIMOSTRARE che gli utenti che hanno ancora Office 2003/2007, utilizzando in aggiunta le features di Google Doc, possono evitare la migrazione ad Office 2010.
Del resto, la tabella in questione è chiarissima, come potete osservare di seguito:
Vi ho già parlato nel Marzo del 2009 dell'importanza dell'uso delle tabelle in un documento tecnico. Di recente, vi ho illustrato il White Paper "comparativo" come essenziale strumento di marketing e a supporto dell'attività di prevendita.
Questa tabella sintetizza lo spirito di entrambi i post sopracitati e dimostra come una tabella comparativa ben fatta sia più incisiva di 1000 parole ed aggettivi iperbolici.
Ovviamente la tabella è stata realizzata da Google a supporto della propria soluzione, ma i dati in essa indicati sono tutti verificabili da qualsiasi lettore, quindi la tabella è credibile e raggiunge lo scopo che si era prefissato Matthew Glotzbach (Product Management Director di Google Enterprise).
E' un ottimo esempio di comunicazione efficace ed il fatto che non sia stata messa a punto da una terza parte "neutrale" tra Google e Microsoft (ad esempio, da un'analista di settore) non toglie valore alla comparazione, proprio perchè le informazioni riportate sono verificabili.
Concludo segnalando che di recente mi è capitato di proporre ad un cliente un'impostazione di questo genere, finalizzata a far emergere le caratteristiche positive della propria soluzione rispetto all'analoga proposta dai suoi competitors.
Ma la reazione del cliente è stata di rifiuto, in base ad alcune motivazioni tra cui la difficoltà di reperire dati sufficenti ed omogenei per il confronto. Ho fatto finta di crederci.
Tuttavia ho la sensazione che il mondo anglosassone sia più "aperto" del nostro al confronto e all'inevitabile conflitto che ne deriva, tipico di una dinamica di mercato "sana", in cui ognuno mostra il suo valore e cerca di convincere il cliente ad acquistarlo.
Evidentemente dobbiamo ancora lavorare su questo concetto.
Cominciamo ad usare tabelle chiare ed essenziali per fare confronti.
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Soluzioni per la scrittura
sabato 8 maggio 2010
Le liste per comunicare con efficacia... e per gli spaghetti all'Amatriciana!
In più di un'occasione, in questo blog, vi ho proposto dei contenuti organizzati secondo il paradigma della check-list. Questo approccio è largamente usato nella manualistica tecnico/scientifica e militare.
Vi siete mai chiesti il perchè? Sarà un capriccio o c'è un motivo?
Ovviamente il motivo esiste ed è ben noto a chi si occupa di "comunicazione efficace". Una check-list consente un impatto molto chiaro e diretto sul lettore; permette di destrutturare un concetto complesso in un certo numero di concetti più semplici, facilita la lettura e la comprensione, agevola una comunicazione più incisiva.
E allora perchè non le usiamo? Semplicemente perchè non ci hanno insegnato ad usarle. Solo quando cominciamo a leggere/scrivere documenti in ambito professionale cominciamo ad apprezzare questo modo di organizzare le informazioni.
Una lista può essere utile per descrivere una procedura, elencare le caratteristiche di un prodotto, riassumere alcuni concetti di base e... MA COME STO SCRIVENDO?
No, no... ricominciamo... dunque dicevamo che una lista può essere utile per:
- descrivere una procedura
- elencare le caratteristiche di un prodotto
- riassumere alcuni concetti di base
CHIARO? Come... "NON E' CHIARO"?
Allora... mangiamo qualcosa.
Ci vorrebbe una bella ricetta... dunque... facciamo degli spaghetti all'Amatriciana? Fidatevi di me, i miei avi vengono proprio da Amatrice, sono un "guru" della materia.
Per 4 persone, prendiamo 500 g di spaghetti, 125 g di guanciale, 100 g di pecorino, 400 g di pomodori pelati, 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva, ... NO... QUESTO NON E' IL MODO GIUSTO... forse è meglio così:
Ingredienti (per 4 persone):
- 500 g di spaghetti
- 125 g di guanciale
- 100 g di pecorino grattugiato
- 400 g di pomodori pelati
- 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
- 1 bicchiere di vino bianco
- 1 peperoncino
Procedimento per la cottura:
Consigli:
- Si usa il guanciale e NON LA PANCETTA, altrimenti NON E' L'AMATRICIANA!
- La proporzione di 4:1 tra la pasta ed il guanciale E' SACRA E INVIOLABILE!
- La salsa dell'Amatriciana NON SI FA CON LA CIPOLLA!
MA NON AVEVAMO INIZIATO IL POST parlando delle check-list?
OVVIAMENTE la ricetta dell'Amatriciana è solo un pretesto; le ricette per cucinare sono il classico contesto in cui si apprezza l'uso delle liste.
Ma l'esempio è utile anche per focalizzare come si usa la punteggiatura in questo contesto, argomento sempre molto controverso nei diversi manuali di stile che ho spesso consultato per risolvere i miei dubbi.
Io ho deciso dopo diversi tentativi di regolarmi in questo modo:
Ed ora provate a cucinare l'Amatriciana... poi fatemi sapere!
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Vi siete mai chiesti il perchè? Sarà un capriccio o c'è un motivo?
Ovviamente il motivo esiste ed è ben noto a chi si occupa di "comunicazione efficace". Una check-list consente un impatto molto chiaro e diretto sul lettore; permette di destrutturare un concetto complesso in un certo numero di concetti più semplici, facilita la lettura e la comprensione, agevola una comunicazione più incisiva.
E allora perchè non le usiamo? Semplicemente perchè non ci hanno insegnato ad usarle. Solo quando cominciamo a leggere/scrivere documenti in ambito professionale cominciamo ad apprezzare questo modo di organizzare le informazioni.
Una lista può essere utile per descrivere una procedura, elencare le caratteristiche di un prodotto, riassumere alcuni concetti di base e... MA COME STO SCRIVENDO?
No, no... ricominciamo... dunque dicevamo che una lista può essere utile per:
- descrivere una procedura
- elencare le caratteristiche di un prodotto
- riassumere alcuni concetti di base
CHIARO? Come... "NON E' CHIARO"?
Allora... mangiamo qualcosa.
Ci vorrebbe una bella ricetta... dunque... facciamo degli spaghetti all'Amatriciana? Fidatevi di me, i miei avi vengono proprio da Amatrice, sono un "guru" della materia.
Per 4 persone, prendiamo 500 g di spaghetti, 125 g di guanciale, 100 g di pecorino, 400 g di pomodori pelati, 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva, ... NO... QUESTO NON E' IL MODO GIUSTO... forse è meglio così:
Ingredienti (per 4 persone):
- 500 g di spaghetti
- 125 g di guanciale
- 100 g di pecorino grattugiato
- 400 g di pomodori pelati
- 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
- 1 bicchiere di vino bianco
- 1 peperoncino
Procedimento per la cottura:
- disporre in una padella di ferro l'olio, il peperoncino ed il guanciale;
- far rosolare tutto a fuoco vivo finchè il guanciale non sia leggermente croccante, quindi sfumare con il vino bianco;
- togliere il guanciale e tenerlo in caldo per farlo rimanere morbido, aggiungere nella padella il pomodoro e portare il fuoco al minimo;
- nel frattempo, far bollire l'acqua per cuocere la pasta;
- quando la pasta è quasi cotta, aggiungere al condimento che sta cuocendo nella padella il guanciale che avevate tolto in precedenza;
- scolate la pasta e versatela in una terrina, aggiungendo la metà del pecorino;
- versate il contenuto della padella sulla pasta e aggiungete la rimanente parte di pecorino.
Consigli:
- Si usa il guanciale e NON LA PANCETTA, altrimenti NON E' L'AMATRICIANA!
- La proporzione di 4:1 tra la pasta ed il guanciale E' SACRA E INVIOLABILE!
- La salsa dell'Amatriciana NON SI FA CON LA CIPOLLA!
MA NON AVEVAMO INIZIATO IL POST parlando delle check-list?
OVVIAMENTE la ricetta dell'Amatriciana è solo un pretesto; le ricette per cucinare sono il classico contesto in cui si apprezza l'uso delle liste.
Ma l'esempio è utile anche per focalizzare come si usa la punteggiatura in questo contesto, argomento sempre molto controverso nei diversi manuali di stile che ho spesso consultato per risolvere i miei dubbi.
Io ho deciso dopo diversi tentativi di regolarmi in questo modo:
- le liste sono SEMPRE introdotte dai due punti;
- se i termini della lista sono semplici e brevi (INGREDIENTI), non si usa punteggiatura tra un termine e l’altro;
- se i termini della lista sono legati (PROCEDIMENTO) alla frase che introduce la lista, si usa la minuscola, il punto e virgola alla fine di ogni termine e il punto finale sull'ultimo;
- se i termini sono molto complessi e costituiti da frasi distinte (CONSIGLI) rispetto al periodo introduttivo, si usa la maiuscola e il punto alla fine di ogni frase.
Ed ora provate a cucinare l'Amatriciana... poi fatemi sapere!
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Il mestiere del TW
domenica 2 maggio 2010
Saper scrivere ... il White Paper di scenario
Le tipologie di White Paper che abbiamo esaminato fino ad ora:
- White Paper "sullo stato dell'arte"
- White Paper "tecnico"
- White Paper "comparativo"
... prendono in esame, con approcci diversi, argomenti e soluzioni che sono già disponibili sul mercato nel tempo presente.
Un WP "sullo scenario futuro" descrive una soluzione che non è ancora disponibile sul mercato, ma che sarà disponibile in un futuro molto prossimo e che consentirà di risolvere problemi molto interessanti in maniera efficente ed economica.
Un esempio classico è quello di un vendor che, in previsione dell'avvento di una nuova tecnologia, descrive, in un WP di scenario, come i suoi prodotti saranno in grado di sfruttare al meglio le opportunità concesse dalla nuova tecnologia.
Immaginiamo ad esempio una software house che implementa soluzioni client-server su dispositivi mobile.
All'aumentare della banda-passante disponibile, dell'efficenza dei protocolli di trasmissione e della potenza dei dispositivi mobile, le prestazioni di tali applicazioni potranno migliorare e potranno essere sempre più complesse.
Questa azienda dovrebbe dotarsi di un WP di scenario in grado di spiegare tutto questo, mettendo in relazione il miglioramento di efficenza e di qualità delle proprie soluzioni con l'evoluzione della tecnologia in esame.
In generale, la capacità di un'azienda di "raccontarsi nel futuro", mettendo in relazione la propria capacità di offrire soluzioni utili rispetto all'evoluzione del quadro tecnologico, infonde un senso di fiducia nei clienti attuali e solleva la curiosità dei potenziali nuovi clienti.
Si deve tener presente che per un generico cliente è assolutamente fondamentale non solo trovare un fornitore in grado di risolvere un problema attuale, ma anche e soprattutto capace di accompagnarlo nella soluzione delle esigenze future.
Anche in un White Paper di scenario è importante che il punto di vista del vendor sia confortato e accompagnato dalle indicazioni di una terza parte riconosciutà credibile, come ad esempio un'analista di settore, che con la sua opinione può confermare le tesi sostenute nel WP.
Se volete un esempio ecco un White Paper del 2007 prodotto dalla IDC per la Nokia.
Ora siamo nel 2010 e ognuno potrà valutare quanto fossero centrate le intuizioni indicate in questo WP.
Ovviamente, tanto più velocemente evolvono tecnologie e soluzioni, tanto più un White Paper di scenario rischia di risultare "vecchio" anche dopo solo pochi mesi. Per tale motivo, in questo tipo di WP non è tanto importante snocciolare numeri e tabelle, quanto spiegare quale sia il respiro e lo sviluppo di una soluzione in relazione allo scenario previsto.
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- White Paper "sullo stato dell'arte"
- White Paper "tecnico"
- White Paper "comparativo"
... prendono in esame, con approcci diversi, argomenti e soluzioni che sono già disponibili sul mercato nel tempo presente.
Un WP "sullo scenario futuro" descrive una soluzione che non è ancora disponibile sul mercato, ma che sarà disponibile in un futuro molto prossimo e che consentirà di risolvere problemi molto interessanti in maniera efficente ed economica.
Un esempio classico è quello di un vendor che, in previsione dell'avvento di una nuova tecnologia, descrive, in un WP di scenario, come i suoi prodotti saranno in grado di sfruttare al meglio le opportunità concesse dalla nuova tecnologia.
Immaginiamo ad esempio una software house che implementa soluzioni client-server su dispositivi mobile.
All'aumentare della banda-passante disponibile, dell'efficenza dei protocolli di trasmissione e della potenza dei dispositivi mobile, le prestazioni di tali applicazioni potranno migliorare e potranno essere sempre più complesse.
Questa azienda dovrebbe dotarsi di un WP di scenario in grado di spiegare tutto questo, mettendo in relazione il miglioramento di efficenza e di qualità delle proprie soluzioni con l'evoluzione della tecnologia in esame.
In generale, la capacità di un'azienda di "raccontarsi nel futuro", mettendo in relazione la propria capacità di offrire soluzioni utili rispetto all'evoluzione del quadro tecnologico, infonde un senso di fiducia nei clienti attuali e solleva la curiosità dei potenziali nuovi clienti.
Si deve tener presente che per un generico cliente è assolutamente fondamentale non solo trovare un fornitore in grado di risolvere un problema attuale, ma anche e soprattutto capace di accompagnarlo nella soluzione delle esigenze future.
Anche in un White Paper di scenario è importante che il punto di vista del vendor sia confortato e accompagnato dalle indicazioni di una terza parte riconosciutà credibile, come ad esempio un'analista di settore, che con la sua opinione può confermare le tesi sostenute nel WP.
Se volete un esempio ecco un White Paper del 2007 prodotto dalla IDC per la Nokia.
Ora siamo nel 2010 e ognuno potrà valutare quanto fossero centrate le intuizioni indicate in questo WP.
Ovviamente, tanto più velocemente evolvono tecnologie e soluzioni, tanto più un White Paper di scenario rischia di risultare "vecchio" anche dopo solo pochi mesi. Per tale motivo, in questo tipo di WP non è tanto importante snocciolare numeri e tabelle, quanto spiegare quale sia il respiro e lo sviluppo di una soluzione in relazione allo scenario previsto.
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Saper scrivere
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