domenica 24 aprile 2011

Da cosa dipende il posizionamento del mio sito?

Nei due post precedenti:
... abbiamo iniziato ad analizzare il problema di ottimizzare la nostra visibilità in rete, utilizzando principi e risorse che non richiedono esborsi di denaro.

Sono molti i fattori che determinano il posizionamento di un sito nel ranking di un Motore di Ricerca. Molti esperti SEO (Search Engine Optimizer) ritengono che il ranking derivi per oltre il 50% da non meglio identificati “fattori esterni”.

Sospetto che questo faccia parte di una comprensibile strategia di marketing che i SEO mettono giustamente in campo per vendere i propri servizi e la loro competenza, della serie: se alimento l’idea che VOI non siete “padroni del vostro destino”, avrò maggior possibilità per proporvi le MIE soluzioni.

Avanzo le mie caute perplessità su tali opinioni e mi permetto di indicare 3 aree d’intervento su cui riflettere, per cercare di capire quanto delle fortune del nostro sito possa dipendere da fattori INTERNI o ESTERNI:
  • realizzare contenuti originali e concreti (fattore INTERNO);
  • gestire una "link strategy" per promuovere la nostra "link popularity" (fattore INTERNO o ESTERNO?);
  • strutturare le pagine utilizzando gli accorgimenti più adatti per favorire l’attività di indexing dei motori (fattore INTERNO).
Adesso qualcuno potrà iniziare a contestare questa semplificazione, magari sostenendo che vi siano altri aspetti di cui non sto tenendo conto. E' probabile che abbiate ragione... ma anche no! Nel senso che in un insieme di N elementi indagabili, bisogna pur scegliere i principali dai secondari, senza nulla togliere a questi ultimi.

Nei prossimi 3 post approfondirò i temi della classificazione appena proposta e forse vi convincerò che dipende molto da voi e poco dai capricci "di un destino cinico e baro".

Ciao... e Buona Pasqua!
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domenica 17 aprile 2011

Come funziona un motore di ricerca?

"In Internet si può trovare di tutto!".

Quante volte avete ascoltato questa frase? O l'avete pronunciata voi stessi? Questo è l'inizio del problema. Si può morire di sete per mancanza d'acqua (nessuna informazione) ma si può morire affogati se ci riversano addosso 100.000 litri d'acqua tutti in una volta!

I Motori di Ricerca sono gli "oracoli" a cui possiamo "chiedere" di cercare un argomento sulla rete per noi, specificando una o più parole per ottenere una lista di tutti i siti che contengono tali parole. Ogni motore utilizza delle tecniche di ricerca specifiche. Per verificarlo, basta fare la stessa ricerca, con motori diversi, ed osservare che si ottengono liste di siti diverse.

Tutti i motori però fanno essenzialmente queste tre cose:

  • cercano le informazioni sulla base di un pattern di parole chiave (crawling)
  • mantengono un indice di tutte le parole (indexing)
  • propongono un elenco di risultati ordinati in base alla rilevanza rispetto al pattern di parole chiave specificate nella ricerca (ranking)

E’ evidente che i motori di ricerca siano "affamati" di contenuti e cercheranno di premiare i siti con contenuti di qualità, perché la fidelizzazione dell’utente sarà proporzionale alla qualità del ranking che il motore riuscirà a proporre.

Nella fase di crawling, i motori di ricerca usano i cosiddetti Spiders, ovvero dei programmi che partendo da una singola pagina Web (solitamente dalla home page) navigano attraverso tutte le pagine ad essa collegate.

Per ogni link trovato nelle nostre pagine, lo Spider aprirà una nuova sessione ed effettuerà ricorsivamente la navigazione accedendo agli altri link presenti, provvedendo a memorizzare le parole trovate e la loro frequenza (il "peso").

Questa attività è propedeutica all'attività di indexing.

Il modo in cui le parole vengono selezionate e pesate può differire a seconda del metodo di indicizzazione usato. Google considera solamente le parole ed esclude gli articoli (a , al, di ,in ....) per velocizzare la ricerca, mentre Altavista indicizza tutte le parole (articoli compresi) per fornire risultati più esatti. Altri motori considerano soltanto le 100 parole con frequenza più elevata. Quindi il vostro sito risulterà posizionato differentemente in base al motore utilizzato per la ricerca.

A questo punto, forse dovremmo domandarci come si arriva a definire "il peso" di una parola presente nelle nsotre pagine. Indipendentemente dai diversi algoritmi adottabili, tutti i motori si basano sull'analisi dei Meta tags. Le parole associabili a specifici Meta tags assumono automaticamente un peso più rilevante rispetto alle altre.

Google, ad esempio,memorizza, per ogni parola, tipo e grandezza del font, nonchè il colore, ed usa tali attributi per ottimizzare la ricerca.Quindi le parole scritte con un font più grande (tipicamente il Titolo ed il Sottotitolo) avranno un peso maggiore rispetto al resto del documento.

I Meta tags sono dei tag html che possono essere usati all'interno di una pagina web per permettere ai motori di ricerca di indicizzare con maggior precisione la pagina stessa. Nel template del mio blog, ad esempio, ho indicato alcuni termini quali technical writer, scrivere, scrittura, manuale, tecnico, grafica, scrittore, ICT, IT, writer, babele, mestiere, artigiano, artigiano di babele, esercizi, manual, modello, model, business, communication, template, layout.

Rispetto a tali termini, Google posizionerà quanto meglio possibile le pagine del mio blog, ogni volta che un utente specificherà un pattern di ricerca contenente una o più parole contenute in tale lista.

Nei prossimi post cercherò di approfondire le tematiche che vi ho presentato oggi. A presto.
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giovedì 14 aprile 2011

Mi si nota di più se… ovvero come farsi riconoscere in rete!

In una famosa scena di “Ecce Bombo” di Nanni Moretti, il problematico protagonista (Moretti medesimo) si interroga se sarà più avvertita la sua presenza o la sua assenza:



Chi realizza un blog lo fa per innumerevoli motivi, ma è indubbio che, indipendentemente dalle tematiche trattate, ognuno fa del suo meglio per farsi notare, cioè per “farsi leggere”.

Come il protagonista del film, spesso anche solo inconsciamente, ci chiediamo “…mi si nota di più se…”. Del resto, se non avessimo interesse a comunicare, perché dovremmo scrivere un post e pubblicarlo?

Quando poi realizziamo un sito finalizzato ad un scopo commerciale/professionale, allora la questione assume contorni ben più strutturati, perché “farsi leggere” diviene uno dei pre-requisiti di base per il nostro successo professionale.

La maggior parte dei nostri potenziali lettori arriverà sulle nostre pagine attraverso i motori di ricerca. In rete vi sono centinaia di pagine che suggeriscono “trucchi” di ogni tipo al fine di indurre tali motori a “trovare” più efficacemente le nostre pagine.

Fin da ora, vi anticipo la mia tesi: i trucchi aiutano, ma non servono a nulla se non avete argomenti interessanti da proporre.

Nei prossimi post proverò ad analizzare sinteticamente i passaggi salienti della questione senza avere, come sempre, la pretesa  di esaurire l’argomento. Gli aspetti fondamentali da analizzare sono i seguenti:


A presto.
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lunedì 4 aprile 2011

Again on White Paper: un Webinar che si preannuncia interessante

Jonathan Kantor è uno dei "guru" riconosciuti sull'argomento - White Paper - e ci propone un Webinar che si preannunica interessante, intitolato:  

9 Ways to Overcome Most Common White Paper Lead Generation Mistakes

Se volete iscrivervi, seguite questo link.

A Settembre del 2010 avevo scritto un articolo, suddiviso in 2 post distinti, in cui elencavo 8 errori di base da evitare nella realizzazione di un White Paper.

In questo Webinar, Kantor ci promette di stigmatizzarne 9... bhe... ma lui è più bravo di me!
;-) Leggi questo articolo...