Nei primi post del 2009 ho raccontato come ho iniziato a fare il Technical Writer.
Uno dei fattori fondamentali che mi hanno avviato a questa nuova attività è stato quello di lavorare dentro un'azienda all'avanguardia nel suo settore di competenza, sensibile all'innovazione tecnologica e allo sviluppo di nuovi prodotti.
In Italia non sono molte le aziende di questo tipo, ma quelle che ci sono hanno ormai maturato la consapevolezza di doversi avvalere dei servizi di un Technical Writer. Quando non decidono di assumerlo in pianta stabile, possono sempre avvalersi di professionisti freelance.
L'opzione di lavorare freelance, abbastanza rarefatta fino a 10-15 anni orsono, oggi si sta diffondendo e ci sono fondate ragioni per credere che si diffonderà ulteriormente, come del resto già è successo nei paesi anglosassoni o asiatici.
Ma come si fa ad intraprendere un'attività di questo tipo come freelance?
La risposta è meno lineare di quanto si potrebbe ipotizzare. Difficilmente un TW può iniziare a lavorare freelance senza una consolidata esperienza di almeno 4-5 anni, ad un certo livello. Il secondo passo decisivo consiste nel poter disporre di un minimo di portafoglio-clienti (diciamo almeno 2 o3, per iniziare) o poter accedere ad una platea di "clienti potenziali" con i quali entrare in contatto.
Come sempre, non esistono formulette magiche che vanno bene per tutti, ma sicuramente ci sono alcune idee che vale la pena di prendere in considerazione per orientarsi.
Freelance Directories
La prima cosa che si può fare è iscriversi ad una piattaforma di intermediazione on-line che tende a far incontrare la domanda e l'offerta. Ce ne sono molte, ve ne segnalo solo due tra le più note: Freelancer e Twago. In particolare, Twago è uno dei maggiori operatori europei del settore e il suo funzionamento è molto semplice.
Poi ovviamente potete elencare le referenze maturate a valle di progetti portati a termine con successo, magari testimoniate esplicitamente dai vostri clienti.
Insomma, la Rete è un sub-strato pressocchè insostituibile in quest'ottica.
Dovrete aprire una partita IVA, scegliendo tra i regimi fiscali disponibili. Vi consiglio caldamemente di affidarvi ad un buon commercialista per orientarvi nella jungla delle prescrizioni previste. Se aderite al regime IVA ordinario, con buona approssimazione dovrete attendervi un impatto fiscale superiore al 50% del fatturato, al quale dovete sommare i costi del commercialista e altre cosucce, come ferie e malattie non retribuite.
Di seguito, vi propongo una tabellina "spannometrica" che ho copiato nel bel mezzo di una discussione nata in un gruppo di Linkedin, previa autorizzazione dell'autore.
LORDO AA NETTO AA NETTO MM
€ 30.000,00 € 13.800,00 € 920,00
€ 35.000,00 € 16.100,00 € 1.073,33
€ 40.000,00 € 18.400,00 € 1.226,67
€ 45.000,00 € 20.700,00 € 1.380,00
€ 50.000,00 € 23.000,00 € 1.533,33
€ 55.000,00 € 25.300,00 € 1.686,67
€ 60.000,00 € 27.600,00 € 1.840,00
€ 65.000,00 € 29.900,00 € 1.993,33
€ 70.000,00 € 32.200,00 € 2.146,67
€ 75.000,00 € 34.500,00 € 2.300,00
€ 80.000,00 € 36.800,00 € 2.453,33
€ 85.000,00 € 39.100,00 € 2.606,67
€ 90.000,00 € 41.400,00 € 2.760,00
€ 95.000,00 € 43.700,00 € 2.913,33
€ 100.000,00 € 46.000,00 € 3.066,67
La tabella tenta di paragonare le entrate di un professionista freelance a quelle di un lavoratore dipendente, applicando al fatturato una pressione fiscale molto "ottimista" del 54% e dividendo in 15 mensilità le entrate annuali (come nel caso di un dipendente che ha le 14 mensilità e il TFR).
Anche se i calcoli non fossero precisi al centesimo, l'ordine di grandezza è sostanzialmente verosimile.
In base ai dati che ho frammentariamente raccolto da più fonti, spesso non ufficiali (chiunque volesse contribuire in tal senso è benvenuto), credo di poter dire che un TW freelance si colloca verosimilmente in una forbice di compenso giornaliero che può oscillare tra i 200 e i 320 Euro; se ipotizzate ottimisticamente di poter disporre di 200 gg. di contratto all'anno, il relativo fatturato oscillerà tra i 40.000 e gli 64.000 Euro lordi l'anno.
Come vedete, quando ci sporchiamo le mani con i numeri, la poesia si dirada e ci si rende conto che gli aspetti positivi sopraindicati hanno un prezzo, anche perchè in tutti i ragionamenti proposti sono partito da ipotesi abbastanza ottimistiche.
Il livello della domanda cresce...
La domanda delle aziende per il ruolo di comunicatore tecnico/TW è in lento ma costante aumento, a fronte di un'offerta qualificata molto limitata, almeno in Italia, dove questa professione è ancora semi-sconosciuta.
Cosa possiamo concludere?
Che ci sono buone speranze per immaginare che questa nicchia professionale si allarghi e possa abbracciare una platea crescente di professionisti.
In un paese come l'Italia, che non è un paese leader dello sviluppo tecnologico mondiale, non ci si può aspettare una crescita troppo rapida ma ci si deve affidare principalmente alle piccole aziende più lungimiranti, che hanno voglia e coraggio di investire in ricerca e sviluppo di prodotti tecnologici, ambito nel quale la figura del Technical Writer può trovare una collocazione di rilievo, anche in ottica freelance.
2 commenti:
Ciao Alessandro!
io sono tornata ora dalle mie brevi vacanze e ho letto ora questo tuo interessantissimo post. I numeri indicati tornano anche a me, che da un po' di tempo sto facendo ricerche in merito e sono d'accordo su tutto. Per chi intraprende il cammino del writer freelance, per quel che vedo nel mio settore, rimarcherei molto la necessaria flessibilità degli orari di lavoro al proprio domicilio, che tendono a essere ben superiori alle 8 ore, data la pressione dei committenti e, purtroppo, dato l'aumento dell'offerta dei freelance, la tendenza-almeno nel settore del Medical writing- alla riduzione dei compensi medi per tutte i tipi di writing.
Ho approfondito l'aspetto del commercialista:per una gestione "semplice" della partita IVA come può essere quella di un writer, non occorre un commercialista privato che costa moltissimo, bensì è sufficiente un commercialista di associazioni come quella di patronati o sindacati, che hanno un costo/anno anche della metà o di più di un commercialista privato. Occorre attendere di più per un appuntamento ma vale la pena di organizzarsi in tal senso.
Ciao
Rossella
Ciao Rossella. Sono tornato stasera dalle vacanze ed ho letto il tuo commento. Io non sono un esperto di aspetti fiscali. Mi sono ovviamente documentato, ma "dal basso" della mia ignoranza non mi permetterei mai di dare indicazioni specifiche su questo argomento. Comunque la tua indicazione può essere più che utile per molti. Grazie per la partecipazione.
Ciao!
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