Quante volte, davanti ad un documento tecnico, avete avvertito la sgradevole sensazione che stavate leggendo qualcosa di poco comprensibile, anche se magari eravate degli esperti dell'argomento trattato?
Quante volte avete pensato che quel documento era poco "leggibile"?
Con il termine "leggibilità" intendiamo una particolare proprietà per cui un testo risulta comprensibile, facile da leggere. Tale proprietà può essere associata a qualsiasi testo scritto ed è influenzata sia da aspetti fisici che da aspetti linguistici.
La lettura di un testo sullo schermo di un PC risulta mediamente più lenta del 20-30% rispetto allo stesso testo scritto su carta. Anche la capacità di concentrazione di un lettore tende a ridursi più velocemente se legge un testo da una pagina Web piuttosto che da un libro tradizionale. Di conseguenza, l'utente Web legge di rado parola per parola, ma tende a "scannerizzare" la pagina alla ricerca di punti "sensibili" alla sua attenzione (titoli, elenchi, spaziature, immagini, ecc...) e saltando velocemente da una parte all'altra della pagina.
Queste osservazioni, dipendenti dal supporto "fisico" sul quale collochiamo il testo, hanno permesso di formulare specifiche regole di scrittura per il Web, che sono riassunte nelle diverse Guide di Stile che potete trovare in rete e sulle quali tornerò prossimamente con un post dedicato.
La leggibilità "linguistica" riguarda l'uso della lingua in tutte le sue componenti, dalla scelta dei termini e della sintassi impiegata all'articolazione dei contenuti.
Lo studioso americano Rudolf Flesch fu il primo a proporre un metodo "oggettivo" per misurare la leggibilità (Indice di Flesch, 1946).
La formula tiene conto della lunghezza media delle parole, misurate in sillabe, e della lunghezza media delle frasi, misurata in parole.
I principi basilari sono molto semplici:
La formula di Flesch, adattata alla lingua italiana da Roberto Vacca, è la seguente:
F = 206 - (0,6 * S) - P
ove:
Se F<50, il testo è POCO leggibile.
Per calcolare la leggibilità con questo indice è necessario scegliere un campione adeguato alla lunghezza del testo stesso (tanto per semplificare, una sezione almeno pari al 10-15% del testo).
Terminata questa operazione, si dovranno contare le sillabe contenute nel campione e calcolare il numero medio di parole per frase.
Come vedete, non è un'operazione banale.
Esistono anche altri indici, oltre a questo.
Nel 1987 un gruppo di linguisti dell'Università La Sapienza di Roma si è riunita attorno a Tullio De Mauro per costituire il GULP, Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico. In questi laboratori è nato l'Indice Gulpease.
La formula dell'Indice Gulpease è:
G= 89 - (Lp / 10) + (3 × Fr)
ove:
ANALIZZATORE LEGGIBILITA' 1
ANALIZZATORE LEGGIBILITA' 2
ANALIZZATORE LEGGIBILITA' 3
Sperimentateli.
Generalmente non siamo abituati a calcolare l'Indice di Leggibilità di quello che scriviamo.
Ma realizzare documenti leggibili può essere molto desiderabile quando scriviamo per il Web o quando dobbiamo valutare i costi da sostenere per tradurre i nostri documenti o quando scriviamo documenti per la Pubblica Amministrazione che poi devono essere proposti agli utenti.
Tali indici sono delle armi molto utili nella lotta al "burocratese" che, soprattutto in Italia, è spesso molto diffuso. Non è certo banale semplificare testi che trattano argomenti/concetti complessi, qualche volta è quasi impossibile.
domenica 10 ottobre 2010
La Qualità della documentazione tecnica: la Leggibilità
Se F>60, il testo è MOLTO leggibile.
Se 50<60, il testo è di MEDIA leggibilità.
Categoria:
Il mestiere del TW
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