sabato 4 settembre 2010

Gli 8 errori da evitare in un White Paper: seconda parte

Nel post del 2-9-2010 ho indicato i primi 4 errori da evitare nella realizzazione di un White Paper. Ora analizziamo gli ultimi 4 errori.


ERRORE n° 5: contenuti non interessanti!

Carenza di dati validi e credibili, informazioni datate, link verso risorse non più raggiungibili,statistiche e informazioni non verificabili, impaginazione poco accurata, inutile spazio vuoto usato solo per allungare il numero delle pagine e altri orrori similari: tutto ciò svuota di credibilità il vostro White Paper.

Usate i dati (statistiche, case studies, industry report,…) di terze parti credibili e/o analisti riconosciuti del settore specifico di cui si occupa il WP.

Ma sappiate anche posizionare tali informazioni nel punto giusto e principalmente:

- nell’introduzione;
- in grafici e tabelle posizionate in prossimità dei concetti chiave;
- nelle note eventualmente presenti.

Scrivete in maniera chiara e semplice, utilizzando esempi efficaci e sintetici, con tabelle e grafici ben costruiti, fornendo riferimenti verificabili e autorevoli, costruendo il documento con ritmo ed incisività facendo emergere tutti i concetti chiave in maniera efficace.
Altrimenti, perché qualcuno dovrebbe leggerlo?


ERRORE n° 6: non utilizzare una struttura chiara!

La struttura classica di un White Paper può essere schematizzata nel modo seguente:

- SOMMARIO (1 pagina)
- INTRODUZIONE (1 pagina)

- DEFINIZIONE DEL PROBLEMA (2 pagine)

- ILLUSTRAZIONE DELLA SOLUZIONE (2 pagine)
- CASE STUDY (opzionale, 1 pagina)

- CONCLUSIONI (1 pagina)


Io prediligo uno schema un po’ meno spartano, più articolato, che vi ho già illustrato nel post del 18-2-2010, ma entrambi gli schemi possono essere validi, eventualmente con qualche opportuno adattamento.

Ma è importante che il lettore venga condotto per mano lungo un percorso logico e fluido, dall’introduzione, alla definizione del problema, all’illustrazione della soluzione, alle conclusioni.


ERRORE n° 7: un White Paper troppo corto non funziona!

Si stanno diffondendo WP di 2-4 pagine o addirittura degli “instant WP” di una sola pagina!

Un WP eccessivamente breve, nella infantile illusione di “farsi leggere” da decision maker con poco tempo ed attenzione, viene meno alla sua funzione didattico/educativa fondamentale che consiste nell’informare il lettore sulla soluzione di un problema.

Un WP troppo corto ricade, in un certo senso, nella tipologia dell’ERRORE n° 1, finendo per somigliare ad una Brochure o ad un Abstract.

Su questo aspetto vi segnalo l'opinione di Jonathan Kantor, un “White Paper Guru” molto autorevole.


ERRORE n° 8: sbagliare la chiusura!

Come abbiamo detto, al termine del White Paper il lettore deve avere voglia di contattarvi perché si è convinto che voi potete risolvere il suoproblema. Quindi dovete fornirgli tutti i necessari riferimenti, magari avendo cura di evidenziarli graficamente.

Nella mia esperienza, non sempre il White Paper presenta una chiusura ben organizzata.
Ecco un esempio della “struttura tipo” di una pagina di chiusura, in cui ho volutamente enfatizzato con colori molto marcati le diverse parti che la compongono:


Francamente vi sconsiglio caldamente di utilizzare dei colori così dissonanti in un caso “reale”!

L’importante è focalizzare che nella pagina di chiusura si devono riassumere i vantaggi della soluzione proposta (riquadro verde, in alto a sx), sottolineando eventualmente i passaggi chiave per ottenerla (riquadro beige, in basso a sx).

In alto a dx il logo aziendale o un’altra immagine efficace e in basso a dx tutti i riferimenti per contattare l’azienda. Ovviamente non è l’unica struttura possibile, è solo un esempio, ma è un buon punto di partenza.

Se il vostro White Paper non è contaminato da questi 8 errori, è probabile che sia un buon documento!

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